Si fa tanto parlare ultimamente dei prodotti WiiM e
del loro eccellente rapporto qualità prezzo. Abbiamo quindi deciso di testare
nello showroom Consound uno streamer/dac/pre e un amplificatore integrato
completo di streamer e dac di tale marchio.
Il Prof. si è dedicato all’ascolto del modello senza
amplificazione nella versione più accessibile e seguono i suoi commenti in
merito che ricalcano quanto già pubblicato nella video prova presente sul
canale you tube Consound.
Recensione del Prof.
Abbiamo potuto ascoltare abbastanza lungamente e in
modo approfondito lo streamer con convertitore della ditta americana WiiM,
modello Pro, che di listino costa ben 189 (centoottantanve) Euro. Per dettagli
sul resto dell’impianto e locale di ascolto si vedano le note al termine di
questo testo.
Ascolti effettuati a metà settembre, con clima assai
vario ma tendente al piovoso, freddo e umido.
La macchina ci è arrivata nuova e sigillata, quindi
il nostro è stato il primissimo ascolto. Non abbiamo peraltro notato variazioni
particolari nel suono, anche dopo diverse ore di ascolto.
Commenti di tipo soltanto “pratico” sullo streamer.
Un apparecchio di dimensioni minime ma di aspetto
gradevole (estetica vagamente alla Apple ma di colore nero), e di fascia di
prezzo veramente minima. La prima cosa che mi sento di apprezzare è la app di
controllo proprietaria, che si scarica gratuitamente, funziona subito e bene,
permette di gestire la libreria musicale anche tramite Roon (se si è pagato il
relativo abbonamento), e permette di applicare al segnale digitale dei filtri
DSP semplici ma efficaci: in certi ambienti di ascolto possono veramente trasformare
la fruizione degli album. Non è una app super sofisticata e non fornisce
particolari informazioni su album, artisti eccetera, ma si limita a gestire la
libreria musicale piuttosto che i servizi internet a pagamento, e funziona
benone, tutta compresa nel piccolissimo prezzo di acquisto.
L’apparecchio si collega alla rete elettrica col suo
alimentatore esterno (ahimè; ma viste le dimensioni del Pro c’era poco altro da
fare) e non ha interruttore di accensione. Si accende automaticamente e resta
sempre acceso, cosa che a me tutto sommato piace poco. Si collega alla rete
informatica o via cavo LAN o via wireless (noi abbiamo utilizzato solo il cavo
LAN e consigliamo di seguire sempre questa strada, se possibile, sia per
evitare difficoltà e/o problemi di connessione sia per garantirsi un ascolto
stabile e corretto della musica). È un pochino carente sul fronte delle uscite
digitali, se lo si vuole usare come streamer puro: soltanto una coassiale e una
ottica. Essendo fornito di DAC interno, che gestisce file PCM fino a 192/24,
possiede anche una uscita analogica per cavi RCA, abbastanza povera ma adeguata
alla classe di prezzo. Poi possiede anche un ingresso RCA e un ingresso
digitale ottico. Come dico, è una macchina semplice da utilizzare sia come
streamer puro che come streamer con DAC, e non ci ha dato difficoltà alcuna in
alcuna circostanza. Anche l’utilizzo del DSP interno risulta intuitivo; se il
proprio locale di ascolto presenta risonanze in bassa frequenza e si sono
potute misurare le frequenze fastidiose (nota di Stefano: l’aspetto della
rilevazione è fondamentale, come pura la scelta della campanatura sulle
frequenze identificate) questo DSP vi risolverà i problemi in modo perfetto,
anche se limitandosi a sole 4 frequenze (nota di Stefano: al momento della
pubblicazione di questa recensione un upgrade del software ha portato tali
frequenze al numero di 10). Se ben ricordo il software permette anche una
taratura automatica del DSP, ma né ho studiato come essa sia implementata né
tantomeno l’ho utilizzata nel nostro locale di ascolto peraltro piuttosto
trattato di suo in modo meccanico. In realtà abbiamo effettuato tutti gli
ascolti senza alcun DSP, in modo da poter confrontare fra loro ad armi pari le
prestazioni di diversi streamer e di diversi DAC. Insomma: sul fronte
dell’utilizzo non ci sentiamo di sollevare contestazioni di sorta.
Impressioni generali sul suono dell'impianto nel locale d'ascolto.
Abbiamo iniziato ad ascoltare il WiiM Pro come
streamer integrato, utilizzando soltanto files della nostra libreria musicale.
A dirla tutta il suono che abbiamo ascoltato ci ha sulle prime fatto commentare
che per questo prezzo sarebbe stato difficile ottenere un suono proprio
audiophile. Un suono corretto, con una discreta scena acustica ma relativamente
povero, un pochino spento, direi quasi “fangoso”. Abbiamo quindi subito cercato
di capire se ci fosse un anello debole nella catena, e per prima cosa abbiamo
escluso il DAC interno del WiiM uscendo in coassiale verso un DAC esterno di
categoria decisamente superiore. A questo punto siamo rimasti abbastanza
stupefatti al contrario: questo streamer suona veramente bene. Scomparse le
fangosità, scomparsa ogni tristezza: un suono ricco e dettagliato, quasi
brillante, con una bella scena acustica e un ottimo impatto. A quanto pare il
DAC di cui è equipaggiato il WiiM Pro deve essere considerato come uno
strumento di riserva, di emergenza, una specie di muletto quando non si ha
niente di meglio a disposizione (oppure quando il budget è assolutamente
limitato a meno di 200 Euro per streamer e DAC). Ma lo streamer è assolutamente
superiore a quanto ci si possa aspettare dal costo dell’apparecchio. Solo
confrontando il WiiM Pro con un’altra macchina integrata dal costo decisamente
superiore abbiamo potuto valutare con obiettività i limiti dello streamer WiiM:
la macchina più costosa offriva maggior musicalità, minor sensazione di suono
artificiale. Ma non differenze eclatanti, bensì soltanto sfumature. Il
risultato migliore l’abbiamo ottenuto utilizzando lo streamer più costoso
accoppiato col DAC esterno che avevamo già connesso in precedenza al WiiM, ma
qui si va sui 2500 Euro di costo per la coppia di apparecchi, e il confronto
diventa praticamente improponibile. La differenza di suono, comunque, rimane
decisamente inferiore alla differenza di prezzo. E se il resto della catena
audio non è troppo virata verso l’aggressivo, ma anzi risulta morbida e
pastosa, probabilmente si potrà ottenere un equilibrio sonoro
apprezzabilissimo, con questo streamer.
Conclusioni.
Suggeriamo di utilizzare questo apparecchio come
streamer puro, se il budget permette l’acquisto di un DAC separato. Una
validissima alternativa, che pure abbiamo ascoltato con molta soddisfazione,
potrebbe consistere nell’accoppiare il WiiM Pro con il DAC talvolta presente in
certi amplificatori integrati moderni anche di costo non elevato (e ce ne
vengono in mente diversi di cui abbiamo già parlato in passato). Un apparecchio
che, per la sezione streamer, vale molto più del prezzo a cui viene proposto, e
che per questa ragione temiamo che prima o poi, sulla scia di quanto dirà il
mercato, verrà sottoposto a ritocchi al rialzo. Nonostante il prezzo contenuto,
questo ci è parso un prodotto solido e affidabile sia nell’hardware che nel
software, e questa è cosa non proprio garantita, in questo ambito.
Consigliatissimo un ascolto se il budget indirizza verso questa fascia di
prezzi.
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Impianto audio formato da:
• Streamer 3DLab NanoPlayer Sonata V5 come
apparecchio di confronto;
• convertitore DAC Merason Frerot e DAC integrato
dell’Audiolab 6000 per confronto, oltre al DAC interno del Wiim Pro;
• cavi coassiali MIT SL
• cavo di segnale da convertitore a integrato
Thender
• amplificatore integrato Audiolab 6000 e Devialet
220;
• cavi di potenza Woodson/Zen in argento;
• diffusori Triangle Delta
Locale d'ascolto a piano terra con pareti in
muratura, pavimento su terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente trattato con
DAAD, Tube Traps e altri pannelli diffusori/assorbenti a soffitto. Acustica del
locale in generale (ossia un po' con tutti gli impianti che mi è capitato di
ascoltarci) tendente all'asciutto e arioso con un problema di risonanze modali
attorno ai 100 Hz.
Diffusori collocati a circa un quarto della
lunghezza della stanza, a circa 1.5 metri dalla posizione di ascolto e a circa
80 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il punto di ascolto.
Note integrative di Stefano.
In linea di massima mi sento di confermare
praticamente tutto quello che il Prof. ha descritto pur precisando che, a mio
avviso, il suono ottenuto dallo streamer integrato, correttamente
interfacciato, è accettabile anche in ambito hi-fi e, considerato il prezzo
inferiore ai 200€, ci si può certamente considerare estremamente soddisfatti del
risultato. La differenza con macchine integrate costose è evidente (ribadisco,
utilizzando lo streamer con il suo dac interno) eppure sono persuaso che fuori
dal nostro mondo, la stragrande maggioranza delle persona forse non
giustificherebbe una spesa n volte superiore.
Invece è impressionante che lo streamer 3DLab Sonata
(1290€ di listino in versione streamer puro e 1490€ per la versione dotata di
di dac) utilizzato a confronto esclusivamente come streamer puro (quindi
utilizzando per entrambe le macchine lo stesso cavo e lo stesso convertitore
esterno di qualità, precisamente un Merason Frerot) si sia dimostrato superiore
per fluidità e mancanza di artefatti in modo percepibile ma abbastanza
marginale (sfruttando una connessione più consona tra quelle offerte dalla macchina
più costosa, il gap probabilmente aumenterebbe ancora un po’). Impressionante
perché 3DLab, dal punto di vista meramente prestazionale, si è sempre
dimostrato all’altezza di prodotti assolutamente blasonati di prezzo similare
(anzi oserei dire in alcuni casi anche superiore).
Da notare inoltre che streamer puri (senza dac)
significativamente più costosi del 3DLab Sonata non riescono a distanziarlo in
modo palese; le differenze sono percepibili ma non sono grandiose.
A questo punto mi interesserebbe fare un confronto
tra WiiM e qualche prodotto di altra marca di prezzo decisamente più contenuto
rispetto all’eccellente 3DLab, come pure un prodotto della stessa WiiM ma di
categoria superiore.
Vi terremo aggiornati sulla pagina facebook di Consound...
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