Recensione Triangle Signature Delta
In questa occasione presso lo showroom Consound transita il modello Delta del
produttore Triangle. Personalmente avevo
già ascoltato questi diffusori e avevo un ottimo ricordo.
Come ormai d’uso il prodotto è descritto dal Prof. anche sul
canale You Tube Consound.
Sicuramente, considerata la qualità dei diffusori a
disposizione nello showroom questi francesi non hanno avuto vita facile.
Di seguito riporto il testo redatto dal Prof., che ricalca
ovviamente quando pubblicato sul canale You Tube Consound ad integrazione della
quale seguono anche i miei personalissimi commenti.
La prova del Prof.
Ascolti effettuati a metà
novembre, con clima calduccio ma umido: diciamo gli ultimi giorni di un autunno
tendente ancora all’estivo. La coppia di diffusori che abbiamo potuto ascoltare
ci era giunta in showroom usata, ma in condizioni praticamente perfette, quindi
senza necessità di rodaggi e anzi ampiamente assestata. Unica curiosità
peraltro notevole, che la dice anche lunga su alcuni tipi di ascoltatori: uno
dei due diffusori aveva, all’interno, il cavo positivo (rosso) collegato al
negativo, solo per il tweeter, e il cavo negativo collegato al positivo, solo
per il tweeter. Risultato: i due diffusori erano fuori fase sui soli tweeter,
pur essendo in fase sui midrange e sui woofer. Suono stranissimo, con una
evidente mancanza di messa a fuoco che tuttavia non era di facile decifrazione.
Per fortuna intervenire su questo problema, data l’eccellente ingegnerizzazione
di questi Delta, è stato facilissimo e immediato, una volta individuato il
difetto. Come avesse fatto il precedente proprietario a non accorgersi di
questo errore, con ogni evidenza di fabbrica, rimane un po’ un mistero. Ma
molti audiofili prestano attenzione solo a una parte dei parametri di interesse
negli ascolti audio domestici, e la mancanza di fuoco, stranamente, non è
argomento di attenzione per alcuni. Diffusori infine collegati al resto della
catena audio e iniziati ad ascoltare senza manovre preliminari se non la solita
ricerca di una geometria efficace nel produrre la miglior scena acustica
possibile.
Commenti di tipo soltanto
“pratico” sui Triangle Delta.
I diffusori Triangle Signature
Delta sono da pavimento a 3 vie, ma con doppio woofer e quindi 4 altoparlanti
ciascuno. Dichiarano una efficienza di 92 dB/1W/1m e una impedenza media di 8
Ohm; sulla carta quindi sono diffusori facili da pilotare per qualsiasi
amplificatore decente, e che dovrebbero suonare belli forti. Il loro prezzo di
listino si aggira sui 6000 Euro. Il caricamento è a bass-reflex anteriore, cosa
che potrà rallegrare alcuni audiofili preoccupatissimi dei reflex posteriori se
obbligati a emettere troppo vicini alla parete di fondo. Noi nelle nostre
salette di ascolto cerchiamo comunque di collocare i diffusori il più lontano
possibile dalle pareti, e specialmente da quella di fondo, in modo da poter
ottenere con la maggiore facilità una scena acustica sia ampia che soprattutto
profonda: un aspetto che per i nostri gusti risulta fondamentale. Molti
ascoltatori, tuttavia, non dispongono di ambienti dedicati esclusivamente
all’ascolto di musica, e a molti di costoro un diffusore col reflex anteriore
risulterà particolarmente gradito. Tutto questo preambolo NON vuole però
suggerire che solo col reflex anteriore si possano ottenere bei bassi
controllati anche con i diffusori collocati a ridosso della parete di fondo:
ogni progetto nasce a suo modo, e i progettisti considerano volta per volta la
collocazione ottimale dei propri diffusori in via indipendente dalla posizione
del reflex, o, se si preferisce, viceversa, o entrambe le cose assieme. Ciò
significa che ci sono reflex posteriori che nascono per essere collocati a
ridosso della parete di fondo, e reflex anteriori che anche posizionati nel
centro del locale di ascolto potranno generare rimbombi. Ogni caso fa storia a
sé, e prima di farsi idee preconcette bisogna soprattutto ascoltare nel proprio
ambiente usuale. Questi Delta hanno dei morsetti posteriori, per i cavi di
potenza, che permettono il biwiring e di qualità ragionevole; a mio parere sono
un pochino troppo vicini fra loro e i due morsetti piazzati più in alto sono
troppo vicini al bordo della vaschetta in cui sono montati: con certe
terminazioni di certi cavi di potenza si dovranno fare salti mortali, ma si
tratta solo di casi estremi. I diffusori hanno una sezione trasversale di forma
non banale, ottenuta a prezzo di lavorazioni non semplici dei materiali, e
appoggiano su basi che a loro volta vanno a terra mediante 3 appoggi
(finalmente), dei quali i due posteriori, sotto le basi, in apparenza piatti, e
quello anteriore a cono, esterno alla base, piuttosto grande e con sottopunta
incorporato. La mia sensazione visiva è che con la configurazione di base i
diffusori siano un pochino inclinati in avanti, ma non ho effettuato alcuna
misura. I Delta sono diffusori da pavimento molto alti, anche perché hanno il
tweeter che sporge dal corpo principale del cabinet e quindi tende a emettere a
una altezza normalmente superiore a quella della testa di una persona seduta in
una poltrona. Ciò significa che, per ottenere il suono più equilibrato e la
scena acustica più verosimile possibile, non solo si dovrà prestare la solita
attenzione al posizionamento all’interno del locale di ascolto, ma si dovranno
fare esperimenti anche con l’inclinazione dei diffusori verso il punto di
ascolto portando il tweeter in avanti e puntato in basso. Nella nostra saletta
di ascolto, dopo un po’ di prove, non abbiamo sperimentato variazioni
apprezzabili al variare di questa inclinazione, e abbiamo ascoltato con le
casse appoggiate sui loro 3 piedini senza ulteriori inclinazioni. La catena
utilizzata era forse un pochino al di sotto della fascia di prezzo dei
diffusori, ma l’amplificazione era al di sopra di ogni sospetto. Abbiamo potuto
fare confronti utilizzando la stessa catena con diffusori diversi seppure di
costo paragonabile ai Delta, e di questo diremo fra poco. In sostanza dal punto
di vista pratico abbiamo una bella coppia di diffusori, di dimensioni un po’
impegnative, dall’aspetto molto tecnologico e modernista con i 4 altoparlanti,
l’apertura del reflex tagliata da un setto orizzontale e il tweeter un pochino
alla B&W serie 8.
Impressioni generali sul suono
dell'impianto nel locale d'ascolto.
La prima sensazione che
forniscono questi diffusori è di grande macrodinamica e di forte spinta anche a
volumi bassi. Il suono è di grande impatto, e mi sembra particolarmente
fruibile con generi “forti” come il rock o il metal. Grande estensione in frequenza,
ma la sensazione, almeno nella catena utilizzata, è che sia in leggera evidenza
il medio, e quindi le voci. Con alcune registrazioni questa impostazione
produce un suono molto realistico e suggestivo, con altre si può evidenziare
una certa impressione di “magrezza”, di mancanza di corpo. Ma ciò dipende da
cosa si stia ascoltando, e va anche aggiunto che certamente questi sono
diffusori che richiedono attenzione agli accoppiamenti con elettroniche e
ambiente. Per i nostri gusti ci sembrano preferibili ambienti ben assorbenti ed
elettroniche dal suono morbido e molto esteso. La ricostruzione della scena
acustica è di ottimo livello, anche se non ai massimi vertici per quanto
riguarda la profondità. Con la coppia di diffusori che abbiamo utilizzato per
un rapido confronto, la profondità della scena acustica è risultata superiore
(ma questi ultimi sono dei campioni, in questo parametro), l’impatto emotivo un
po’ inferiore rispetto alle Triangle, e la presenza, nei diffusori di
confronto, di un tweeter di Heil ha garantito una rifinitura e un
microdettaglio superiori a quelli percepibili con le Triangle. Inoltre ci è
parso che l’impostazione dei diffusori di confronto, in termini di risposta in
frequenza, fosse diametralmente opposta a quella delle Delta: i primi suonavano
con un po’ di effetto loudness, evidenziando gli estremi di banda a scapito
delle medie, mentre le Delta, come detto, danno la sensazione di una
progettazione con l’obiettivo opposto. Per fortuna ci sono gusti di ogni
genere, e progetti che vanno incontro a ognuno di questi gusti! queste Triangle
devono essere ascoltate con calma, e credo che piaceranno a chi ascolta certi
tipi di musica e a chi apprezza e ascolta parecchio le voci.
Conclusioni.
Ecco una coppia di diffusori che
si lascia alle spalle l’impostazione sonica assai frizzante tipica dei prodotti
francesi di qualche anno fa e propone un suono ben esteso sia in alto che in
basso e soprattutto molto immediato e di grande impatto. Le dimensioni
importanti non le rendono di facilissima ambientazione, ma l’estetica è di
effetto e le finiture sembrano di buon livello; i diffusori non presentano
difficoltà speciali nel pilotaggio e anzi gridano a voce alta anche con pochi
watt di buon livello. La resa acustica privilegia certi generi, e
l’interfacciamento deve essere curato. In sostanza questi Delta ci sono
sembrati assolutamente all’altezza del loro costo anche se non adatti a tutti i
gusti, e ne consigliamo l’ascolto a chi, nell’ambito del budget richiesto, si
riconosce come interessato al tipo di suono che sono in grado di produrre.
Impianto audio formato da:
·
Streamer 3D Lab
Nano Player Sonata V4
·
DSP MiniDsp Flex
Digital
·
DAC Merason
Frerot
·
cavi digitali coassiali
Thender
·
amplificatore
integrato Audia Flight One
·
cavi di potenza
MIT SL 9 S-12
·
diffusori di
confronto Audiovector QR5 SE
Locale d'ascolto a piano terra con pareti in muratura, pavimento su
terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente trattato con DAAD, Tube Traps e
altri pannelli diffusori/assorbenti a soffitto. Acustica del locale in generale
(ossia un po' con tutti gli impianti che mi è capitato di ascoltarci) tendente
all'asciutto e arioso con un problema di risonanze modali attorno ai 100 Hz.
Diffusori collocati a circa un
quarto della lunghezza della stanza, a circa 1.5 metri dalla posizione di
ascolto e a circa 80 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il
punto di ascolto.
Ascolti di Stefano
Ricordo che i primi modelli Triangle (a memoria di gamma
alta) secondo me richiedevano abbinamenti mirati con elettroniche dal timbro
particolarmente smussato sulle frequenze più elevate per non risultare
fastidiose. Avevano però un particolare senso di vitalità e presenza scenica
che le rendevano molto coinvolgenti. Con queste Signature Delta presenti a
listino a 5590€ nel 2024 (ma in genere con tutte le nuove serie di questo
livello) a mio avviso i tecnici francesi sono riusciti a conservare la vitalità
e l’effetto eccitante ma evitando la fastidiosità che in alcuni abbinamenti era
abbastanza riconoscibile. Il dettaglio è decisamente uno dei punti nei quali il
diffusore eccelle e i particolari balzano in piacevole evidenza ma
complessivamente senza mai sconfinare nell’aggressività.
Nel contesto in cui sono stati ascoltati (di accentuato
controllo delle risonanze) e posizionati (lontanissimi dalla parete posteriore)
i Delta hanno esibito un basso esteso (come d’altronde ci si aspetterebbe da un
diffusore di tali dimensioni), sebbene l’equilibro tonale virasse al chiaro. In
ambienti più “normali” presumo che l’equilibrio sarebbe stato ancora più neutro
e favorevole e ne trarranno vantaggio tutti gli ascoltatori che richiedono una
gamma estesa, un suono dinamico e d’impatto ma che temono le risonanze del
proprio ambiente.
La ricostruzione scenica è ben estesa in larghezza e
ottimamente a fuoco, proiettata abbastanza in avanti a tutto vantaggio
dell’effetto di “presenza” fisica degli esecutori seppur scandita in modo
attendibile anche in profondità.
Un confronto con una coppia di Audiovector QR5 SE (nuova
serie) appena sballata ha reso possibile un ulteriore approfondimento.
Dal punto di vista qualitativo i mobili dei diffusori sono
ottimamente rifiniti ma le Triangle sono più imponenti e più sagomate, a mio
avviso l’impatto visivo delle francesi è superiore.
Le Triangle suonano più tese ed emotive, le Audiovector più
rilassanti e piacevoli. Il livello di dettaglio in gamma alta è parimenti molto
elevato ma le danesi esibiscono una grana più fine e fluida. L’equilibrio
timbrico nel nostro ambiente di ascolto favoriva le Audiovector ma sono
abbastanza convinto che in ambienti diversi l’esito potrebbe essere opposto. In
ogni caso in gamma media le Triangle tendono ad essere più avanti ed adrenaliniche
e le Audiovector più accomodanti seppur decisamente informative.
Entrambi i diffusori offrono un’immagine eccellentemente a
fuoco, con i francesi che collocano esecutori e strumenti più verso la linea
che idealmente congiunge i diffusori e i danesi che sono dei veri e propri
campioni nel rendere il senso di profondità e tridimensionalità.
Queste Triangle continuano a piacermi anche quando
confrontate con la migliore concorrenza disponibile sul mercato. Le Delta
coinvolgono parecchio con il loro modo di suonare e direi che sono
caratterizzate da un gran dettaglio, colorazioni complessivamente contenute
(giustamente vista la classe di appartenenza), buonissima efficienza (a tutto
vantaggio di un minor vincolo nella scelta dell’amplificazione), presenza
scenica (anche estetica direi).
Sono timbricamente aperte senza sconfinare nell’aggressività
e temono molto meno di altri progetti i rinforzi in gamma bassa tipici degli
ambienti di ascolto domestici (soprattutto considerando le loro dimensioni e
l’estensione agli estremi della banda audio di cui sono dotate).
Buoni ascolti
Stefano - Consound
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