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RECENSIONE Triangle Signature Delta

Pubblicato il: 11/26/2024 17:11:46, nella sezione Recensioni

Recensione Triangle Signature Delta
In questa occasione presso lo showroom Consound transita il modello Delta del produttore Triangle.  Personalmente avevo già ascoltato questi diffusori e avevo un ottimo ricordo.

Come ormai d’uso il prodotto è descritto dal Prof. anche sul canale You Tube Consound.

Sicuramente, considerata la qualità dei diffusori a disposizione nello showroom questi francesi non hanno avuto vita facile.  

 

Di seguito riporto il testo redatto dal Prof., che ricalca ovviamente quando pubblicato sul canale You Tube Consound ad integrazione della quale seguono anche i miei personalissimi commenti.

 

La prova del Prof.

Ascolti effettuati a metà novembre, con clima calduccio ma umido: diciamo gli ultimi giorni di un autunno tendente ancora all’estivo. La coppia di diffusori che abbiamo potuto ascoltare ci era giunta in showroom usata, ma in condizioni praticamente perfette, quindi senza necessità di rodaggi e anzi ampiamente assestata. Unica curiosità peraltro notevole, che la dice anche lunga su alcuni tipi di ascoltatori: uno dei due diffusori aveva, all’interno, il cavo positivo (rosso) collegato al negativo, solo per il tweeter, e il cavo negativo collegato al positivo, solo per il tweeter. Risultato: i due diffusori erano fuori fase sui soli tweeter, pur essendo in fase sui midrange e sui woofer. Suono stranissimo, con una evidente mancanza di messa a fuoco che tuttavia non era di facile decifrazione. Per fortuna intervenire su questo problema, data l’eccellente ingegnerizzazione di questi Delta, è stato facilissimo e immediato, una volta individuato il difetto. Come avesse fatto il precedente proprietario a non accorgersi di questo errore, con ogni evidenza di fabbrica, rimane un po’ un mistero. Ma molti audiofili prestano attenzione solo a una parte dei parametri di interesse negli ascolti audio domestici, e la mancanza di fuoco, stranamente, non è argomento di attenzione per alcuni. Diffusori infine collegati al resto della catena audio e iniziati ad ascoltare senza manovre preliminari se non la solita ricerca di una geometria efficace nel produrre la miglior scena acustica possibile.

 

Commenti di tipo soltanto “pratico” sui Triangle Delta.

I diffusori Triangle Signature Delta sono da pavimento a 3 vie, ma con doppio woofer e quindi 4 altoparlanti ciascuno. Dichiarano una efficienza di 92 dB/1W/1m e una impedenza media di 8 Ohm; sulla carta quindi sono diffusori facili da pilotare per qualsiasi amplificatore decente, e che dovrebbero suonare belli forti. Il loro prezzo di listino si aggira sui 6000 Euro. Il caricamento è a bass-reflex anteriore, cosa che potrà rallegrare alcuni audiofili preoccupatissimi dei reflex posteriori se obbligati a emettere troppo vicini alla parete di fondo. Noi nelle nostre salette di ascolto cerchiamo comunque di collocare i diffusori il più lontano possibile dalle pareti, e specialmente da quella di fondo, in modo da poter ottenere con la maggiore facilità una scena acustica sia ampia che soprattutto profonda: un aspetto che per i nostri gusti risulta fondamentale. Molti ascoltatori, tuttavia, non dispongono di ambienti dedicati esclusivamente all’ascolto di musica, e a molti di costoro un diffusore col reflex anteriore risulterà particolarmente gradito. Tutto questo preambolo NON vuole però suggerire che solo col reflex anteriore si possano ottenere bei bassi controllati anche con i diffusori collocati a ridosso della parete di fondo: ogni progetto nasce a suo modo, e i progettisti considerano volta per volta la collocazione ottimale dei propri diffusori in via indipendente dalla posizione del reflex, o, se si preferisce, viceversa, o entrambe le cose assieme. Ciò significa che ci sono reflex posteriori che nascono per essere collocati a ridosso della parete di fondo, e reflex anteriori che anche posizionati nel centro del locale di ascolto potranno generare rimbombi. Ogni caso fa storia a sé, e prima di farsi idee preconcette bisogna soprattutto ascoltare nel proprio ambiente usuale. Questi Delta hanno dei morsetti posteriori, per i cavi di potenza, che permettono il biwiring e di qualità ragionevole; a mio parere sono un pochino troppo vicini fra loro e i due morsetti piazzati più in alto sono troppo vicini al bordo della vaschetta in cui sono montati: con certe terminazioni di certi cavi di potenza si dovranno fare salti mortali, ma si tratta solo di casi estremi. I diffusori hanno una sezione trasversale di forma non banale, ottenuta a prezzo di lavorazioni non semplici dei materiali, e appoggiano su basi che a loro volta vanno a terra mediante 3 appoggi (finalmente), dei quali i due posteriori, sotto le basi, in apparenza piatti, e quello anteriore a cono, esterno alla base, piuttosto grande e con sottopunta incorporato. La mia sensazione visiva è che con la configurazione di base i diffusori siano un pochino inclinati in avanti, ma non ho effettuato alcuna misura. I Delta sono diffusori da pavimento molto alti, anche perché hanno il tweeter che sporge dal corpo principale del cabinet e quindi tende a emettere a una altezza normalmente superiore a quella della testa di una persona seduta in una poltrona. Ciò significa che, per ottenere il suono più equilibrato e la scena acustica più verosimile possibile, non solo si dovrà prestare la solita attenzione al posizionamento all’interno del locale di ascolto, ma si dovranno fare esperimenti anche con l’inclinazione dei diffusori verso il punto di ascolto portando il tweeter in avanti e puntato in basso. Nella nostra saletta di ascolto, dopo un po’ di prove, non abbiamo sperimentato variazioni apprezzabili al variare di questa inclinazione, e abbiamo ascoltato con le casse appoggiate sui loro 3 piedini senza ulteriori inclinazioni. La catena utilizzata era forse un pochino al di sotto della fascia di prezzo dei diffusori, ma l’amplificazione era al di sopra di ogni sospetto. Abbiamo potuto fare confronti utilizzando la stessa catena con diffusori diversi seppure di costo paragonabile ai Delta, e di questo diremo fra poco. In sostanza dal punto di vista pratico abbiamo una bella coppia di diffusori, di dimensioni un po’ impegnative, dall’aspetto molto tecnologico e modernista con i 4 altoparlanti, l’apertura del reflex tagliata da un setto orizzontale e il tweeter un pochino alla B&W serie 8.

 

Impressioni generali sul suono dell'impianto nel locale d'ascolto.

La prima sensazione che forniscono questi diffusori è di grande macrodinamica e di forte spinta anche a volumi bassi. Il suono è di grande impatto, e mi sembra particolarmente fruibile con generi “forti” come il rock o il metal. Grande estensione in frequenza, ma la sensazione, almeno nella catena utilizzata, è che sia in leggera evidenza il medio, e quindi le voci. Con alcune registrazioni questa impostazione produce un suono molto realistico e suggestivo, con altre si può evidenziare una certa impressione di “magrezza”, di mancanza di corpo. Ma ciò dipende da cosa si stia ascoltando, e va anche aggiunto che certamente questi sono diffusori che richiedono attenzione agli accoppiamenti con elettroniche e ambiente. Per i nostri gusti ci sembrano preferibili ambienti ben assorbenti ed elettroniche dal suono morbido e molto esteso. La ricostruzione della scena acustica è di ottimo livello, anche se non ai massimi vertici per quanto riguarda la profondità. Con la coppia di diffusori che abbiamo utilizzato per un rapido confronto, la profondità della scena acustica è risultata superiore (ma questi ultimi sono dei campioni, in questo parametro), l’impatto emotivo un po’ inferiore rispetto alle Triangle, e la presenza, nei diffusori di confronto, di un tweeter di Heil ha garantito una rifinitura e un microdettaglio superiori a quelli percepibili con le Triangle. Inoltre ci è parso che l’impostazione dei diffusori di confronto, in termini di risposta in frequenza, fosse diametralmente opposta a quella delle Delta: i primi suonavano con un po’ di effetto loudness, evidenziando gli estremi di banda a scapito delle medie, mentre le Delta, come detto, danno la sensazione di una progettazione con l’obiettivo opposto. Per fortuna ci sono gusti di ogni genere, e progetti che vanno incontro a ognuno di questi gusti! queste Triangle devono essere ascoltate con calma, e credo che piaceranno a chi ascolta certi tipi di musica e a chi apprezza e ascolta parecchio le voci.

 

Conclusioni.

Ecco una coppia di diffusori che si lascia alle spalle l’impostazione sonica assai frizzante tipica dei prodotti francesi di qualche anno fa e propone un suono ben esteso sia in alto che in basso e soprattutto molto immediato e di grande impatto. Le dimensioni importanti non le rendono di facilissima ambientazione, ma l’estetica è di effetto e le finiture sembrano di buon livello; i diffusori non presentano difficoltà speciali nel pilotaggio e anzi gridano a voce alta anche con pochi watt di buon livello. La resa acustica privilegia certi generi, e l’interfacciamento deve essere curato. In sostanza questi Delta ci sono sembrati assolutamente all’altezza del loro costo anche se non adatti a tutti i gusti, e ne consigliamo l’ascolto a chi, nell’ambito del budget richiesto, si riconosce come interessato al tipo di suono che sono in grado di produrre.

Impianto audio formato da:

·         Streamer 3D Lab Nano Player Sonata V4

·         DSP MiniDsp Flex Digital

·         DAC Merason Frerot

·         cavi digitali coassiali Thender

·         amplificatore integrato Audia Flight One

·         cavi di potenza MIT SL 9 S-12

·         diffusori di confronto Audiovector QR5 SE

Locale d'ascolto a piano terra con pareti in muratura, pavimento su terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente trattato con DAAD, Tube Traps e altri pannelli diffusori/assorbenti a soffitto. Acustica del locale in generale (ossia un po' con tutti gli impianti che mi è capitato di ascoltarci) tendente all'asciutto e arioso con un problema di risonanze modali attorno ai 100 Hz.

 

Diffusori collocati a circa un quarto della lunghezza della stanza, a circa 1.5 metri dalla posizione di ascolto e a circa 80 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il punto di ascolto.

 

Ascolti di Stefano

Ricordo che i primi modelli Triangle (a memoria di gamma alta) secondo me richiedevano abbinamenti mirati con elettroniche dal timbro particolarmente smussato sulle frequenze più elevate per non risultare fastidiose. Avevano però un particolare senso di vitalità e presenza scenica che le rendevano molto coinvolgenti. Con queste Signature Delta presenti a listino a 5590€ nel 2024 (ma in genere con tutte le nuove serie di questo livello) a mio avviso i tecnici francesi sono riusciti a conservare la vitalità e l’effetto eccitante ma evitando la fastidiosità che in alcuni abbinamenti era abbastanza riconoscibile. Il dettaglio è decisamente uno dei punti nei quali il diffusore eccelle e i particolari balzano in piacevole evidenza ma complessivamente senza mai sconfinare nell’aggressività.

Nel contesto in cui sono stati ascoltati (di accentuato controllo delle risonanze) e posizionati (lontanissimi dalla parete posteriore) i Delta hanno esibito un basso esteso (come d’altronde ci si aspetterebbe da un diffusore di tali dimensioni), sebbene l’equilibro tonale virasse al chiaro. In ambienti più “normali” presumo che l’equilibrio sarebbe stato ancora più neutro e favorevole e ne trarranno vantaggio tutti gli ascoltatori che richiedono una gamma estesa, un suono dinamico e d’impatto ma che temono le risonanze del proprio ambiente.

La ricostruzione scenica è ben estesa in larghezza e ottimamente a fuoco, proiettata abbastanza in avanti a tutto vantaggio dell’effetto di “presenza” fisica degli esecutori seppur scandita in modo attendibile anche in profondità.

Un confronto con una coppia di Audiovector QR5 SE (nuova serie) appena sballata ha reso possibile un ulteriore approfondimento.

Dal punto di vista qualitativo i mobili dei diffusori sono ottimamente rifiniti ma le Triangle sono più imponenti e più sagomate, a mio avviso l’impatto visivo delle francesi è superiore.  

Le Triangle suonano più tese ed emotive, le Audiovector più rilassanti e piacevoli. Il livello di dettaglio in gamma alta è parimenti molto elevato ma le danesi esibiscono una grana più fine e fluida. L’equilibrio timbrico nel nostro ambiente di ascolto favoriva le Audiovector ma sono abbastanza convinto che in ambienti diversi l’esito potrebbe essere opposto. In ogni caso in gamma media le Triangle tendono ad essere più avanti ed adrenaliniche e le Audiovector più accomodanti seppur decisamente informative.

Entrambi i diffusori offrono un’immagine eccellentemente a fuoco, con i francesi che collocano esecutori e strumenti più verso la linea che idealmente congiunge i diffusori e i danesi che sono dei veri e propri campioni nel rendere il senso di profondità e tridimensionalità.

 

Queste Triangle continuano a piacermi anche quando confrontate con la migliore concorrenza disponibile sul mercato. Le Delta coinvolgono parecchio con il loro modo di suonare e direi che sono caratterizzate da un gran dettaglio, colorazioni complessivamente contenute (giustamente vista la classe di appartenenza), buonissima efficienza (a tutto vantaggio di un minor vincolo nella scelta dell’amplificazione), presenza scenica (anche estetica direi).

Sono timbricamente aperte senza sconfinare nell’aggressività e temono molto meno di altri progetti i rinforzi in gamma bassa tipici degli ambienti di ascolto domestici (soprattutto considerando le loro dimensioni e l’estensione agli estremi della banda audio di cui sono dotate).   

Buoni ascolti
Stefano - Consound

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