Mission 778X è una proposta molto recente che ricorda per impostazione estetica i prodotti Mission di tanti anni fa quando
Mission e Cyrus erano la stessa cosa.
Il taglio a “mezza misura” del telaio del 778X ha conservato tali proporzioni. Il nuovo modello Mission (listino 699€) presenta però un prezzo significativamente più
abbordabile del minore degli integrati Cyrus (Cyrus One listino 999€ senza dac).
Commenti di ascolto del Prof.
Il Prof. che ha provato il Mission nello showroom di Consound, ha evidenziato la buona sensazione fisica di solidità offerta da questo
integrato che a mio parere presenta assolutamente una costruzione non inferiore rispetto al summenzionato Cyrus o a quello che attualmente è utilizzato come riferimento
nello showroom (in una fascia di prezzo però superiore), l’Audiolab 6000A (listino 1019€ nel 2024) .
La dotazione del prodotto è completa di convertitore digitale D/A, ricevitore Bluetooth e ingresso phono (presenti
anche nell’Audiolab 6000A). Una menzione particolare va ai tanti e diversificati ingressi digitali.
All’ascolto Il Prof. si è concentrato sulle prestazioni di dac e amplificatore (video prova presente sul canale You Tube
Consound: https://www.youtube.com/watch?v=shh1igMFpn0&t=301s ) e ha rilevato un suono forse non estesissimo
agli estremi di banda e allo stesso tempo però particolarmente musicale e piacevole nella migliore delle accezioni. Ha notato una scena acustica larga e ne
ha apprezzato particolarmente la profondità (il Prof. come me è particolarmente gratificato dalla profondità della ricostruzione prospettica).
Riporta anche come l’utilizzo di un dac esterno molto più costoso (il Merason Frerot) ha permesso un’ulteriore espansione della scena in tutte le direzioni e una superiore messa a fuoco.
L’esperimento ha permesso di delineare il differente apporto sonico della sezione amplificatrice rispetto al dac ma non è certo suggerito l’acquisto in tandem con tale convertitore considerato che il solo dac utilizzato costa più del doppio dell’amplificatore completo del suo dac interno e considerando soprattutto che il risultato dell’amplificatore tramite
il proprio convertitore è comunque decisamente meritevole.
Ulteriori commenti di Stefano.
Personalmente ho apprezzato le prestazioni del Mission come dac/amplificatore (nemmeno io ho testato l’ingresso phono e bluetooth) e mi trovo totalmente in accordo con la descrizione del Prof.
Questo amplificatore è piacevole, corretto e musicale ma senza sconfinare nell’eufonico. Una menzione all’ottima taratura del volume, molto diluita in tutta l’escursione, caratteristica questa che permette di trovare il giusto livello di ascolto con segnali d’ingresso di ampiezza molto diversa e che parte molto attenuata e, con segnali di bassa
intensità, richiede una decisa rotazione verso il massimo. Tale taratura tende ad ingannare gli utilizzatori ancora convinti che il volume sviluppato ad una
certa posizione della manopola (ad esempio ad ore 9) sia già indicativo dell’effettiva potenza dell’amplificatore (sono ancora tantissimi) convincendosi erroneamente che la potenza sviluppabile sia drasticamente inferiore a quella effettiva.
Ero però molto curioso di confrontare il Mission con il nostro riferimento Audiolab che per completezza e dotazione utilizziamo in Consound come riferimento (nella classe di prezzo degli integrati completi di dac intorno ai 1000€ quindi sensibilmente superiore al prezzo del 778X).
La domanda che ci si pone è se vale la pena di spendere quei 300€ in più per le stesse identiche funzioni.
A parità di sorgente (un Innuos ZENmini collegato tramite l’uscita digitale), previo pareggio dei livelli effettivi di
volume (quindi con paritetico livello di pressione rilevato con un microfono alla posizione di ascolto senza farsi influenzare dalla posizione della
manopola che sul Mission infatti era molto ruotata in senso orario), il passaggio al dac/ampli Audiolab ha apportato una maggiore estensione agli
estremi banda, una scena più ampia e scolpita, un incremento del senso di presenza degli esecutori e un maggiore coinvolgimento emotivo.
Permane l’eccellente sensazione di musicalità del Mission, forse anche più abbinabile a diffusori che presentano una gamma
alta particolarmente puntigliosa e che dona inoltre l’impressione di una superiore profondità nella scena acustica. Dopo ripetuti cambi prestando attenzione a
tale parametro, devo però dire che l’ubicazione virtuale degli strumenti in profondità era più o meno alla stessa distanza ma la maggiore definizione ed effetto presenza
dell’Audiolab li rendeva più tangibili e quindi vicini.
In ogni caso ho concluso che, disponibilità economica permettendo, lo sforzo per spingersi fino all’Audiolab sarebbe
giustificato ma allo stesso tempo che a 699€ di listino troverei difficoltà a trovare al Mission un valido antagonista per completezza di funzioni e qualità suono.
Buon divertimento e buoni ascolti da #Consound
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