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RECENSIONE confronto Wiim Pro - IFI ZEN stream

Pubblicato il: 11/15/2024 17:11:00, nella sezione Recensioni

Abbiamo recentemente testato il prodotto WiiM Pro che offre varie funzioni ma che noi abbiamo valutato come streamer puro e come dac con esito per molti aspetti positivamente sorprendenti. Abbiamo ricevuto anche l’IFI ZEN Stream che ad un prezzo superiore (399€ in luogo di 189) offre un telaio più curato e pesante. Ma come si comportano a confronto dal punto di vista sonico.

Anche in questo caso ci siamo soffermati sulla funzione streamer e seguono i commenti del Prof. che ricalcano la video recensione che sta per uscire anche sul canale YouTube Consound.

                  

Recensione del Prof.

Dopo averli ascoltati separatamente e averne già parlato in passato, abbiamo deciso di affrontare un ascolto comparativo fra due streamer di rete di fascia di prezzo entry level. Il primo è il WiiM modello Pro, che di listino costa ben 189 (centoottantanove) Euro, e per questa cifrona fornisce uno streamer, un convertitore A/D, un convertitore D/A, e infine un software di gestione proprietario che include un DSP con possibilità di calibrazione automatica sulla base di misure acustiche nel locale di ascolto. Il secondo è l’Ifi modello ZEN Stream, che di listino costa ben 399 (trecentonovantanove) Euro ed è uno streamer puro, gestibile o tramite un qualsiasi browser o mediante una app gratuita che però gira solo sotto Android. Per dettagli sul resto dell’impianto e locale di ascolto si vedano le note al termine di questo testo.

Gli ascolti comparativi sono avvenuti a inizio ottobre, con clima decisamente piovoso, freddo (per la stagione) e umido.

Commenti di tipo soltanto “pratico” sugli streamer.

Abbiamo già parlato in passato delle caratteristiche di uso di queste due macchine, e qui ci limitiamo allo stretto indispensabile, soprattutto in termini di confronto fra le due. Sia il WiiM che l’Ifi hanno la spiacevole caratteristica di dover selezionare sia l’ingresso che soprattutto l’uscita via software: se risulta selezionato qualcosa che non è connesso ad alcunché non si sente suono, ed è facile, sulle prime, agitarsi per niente. Costruttivamente sembra più solida la macchina Ifi, che peraltro costa praticamente il doppio della WiiM. La Ifi esce sia in coassiale che in USB; la WiiM esce in coassiale e in Toslink, e la rinuncia alla USB può risultare pesante in alcuni accoppiamenti. La Ifi ci ha dato svariati problemi di connessione alla rete, anche cablata, con le prime versioni del firmware, e solo recentemente sembra che la questione sia stata stabilizzata. In ogni caso, il software di gestione Ifi ci è sembrato decisamente migliorabile: uno degli aspetti più inquietanti è che non sembra riconoscere librerie musicali con un numero di cartelle (directory) superiore a un migliaio. Se si possiedono 2000 album, ciascuno contenuto in una diversa cartella, il software fa vedere solo i primi 1000, e se si devono gestire più di 1000 autori il software ne fa vedere solo i primi 1000. Forse ci siamo persi qualcosa, ma non siamo riusciti a capire come superare questi limiti, che si sembrano a dir poco ridicoli. Vero è che ormai molti ascoltano solo tramite le piattaforme online, ma perché limitare a questo modo il numero dei files di musica che si vuol possedere? Non conosco altri software di gestione di files musicali con queste limitazioni. Anche la ricerca di nomi, sia di brani che di autori, è spesso molto lenta. In ogni caso, chi possiede grandi librerie musicali può utilizzare lo streamer Ifi pilotandolo – solo per la riproduzione di files, non per la gestione della macchina – con software anche gratuiti third-party, come mconnect o simili, che sembrano funzionare normalmente. La macchina WiiM si collega alla rete elettrica e alla rete informatica e parte automaticamente, senza utilizzare interruttori di accensione. La macchina Ifi si collega alla rete elettrica e alla rete informatica e si accende con un piccolo interruttore che ha effetto solo dopo averlo tenuto premuto qualche istante, soprattutto in spegnimento. Entrambi gli apparecchi hanno, ovviamente, alimentatorini esterni. La macchina WiiM è abbastanza parca di informazioni (che ovviamente vengono tutte fornite via software), mentre la Ifi è dotata di due grossi indicatori luminosi a svariati colori, uno per segnalare lo stato della connessione alla rete informatica e l’altro per segnalare il tipo di file al momento in utilizzo. I codici dei colori utilizzati da questi indicatori richiedono un discreto periodo di pratica per poterseli ricordare, e comunque anche con Ifi il software dice tutto ciò che serve sapere. Sono entrambi apparecchi di dimensioni minime, che non permettono l’installazione a bordo di troppi gadget. Siamo nel minimalismo, il che ci sembra più che giustificato dai prezzi.


Impressioni generali sul suono degli apparecchi nel locale d'ascolto.

Come detto, il WiiM Pro si può utilizzare sia come streamer puro, uscendo in digitale verso un convertitore, sia come integrato, quindi streamer con DAC, uscendo in analogico dalle RCA. L’Ifi è invece streamer puro, e secondo me ha scelto una politica sensata perché, a questi prezzi, pensare di fornire un DAC all’altezza delle possibilità dello streamer ha poco senso. Il DAC del WiiM in effetti si può considerare uno strumento di emergenza o poco più; tuttavia il WiiM Pro si può rivelare utilissimo per chi, con un budget veramente minimo, e rinunciando a un po’ di qualità nella conversione D/A, vuol gestire in pratica un impianto completo con giradischi analogico (che richiede un pre phono da collegare all’ingresso RCA del WiiM che poi fungerebbe anche da preamplificatore, visto che è dotato di controllo di volume), lettore CD, streamer. Il DSP e i DAC, sia A/D che D/A, sono compresi nel WiiM Pro. Servono soltanto un finale e due diffusori a valle del WiiM, e poi c’è tutto. Dirò al proposito che abbiamo ascoltato abbastanza a lungo proprio una catena di questo tipo, organizzata col WiiM come cuore, connesso a finale e diffusori, ottenendone un suono più che decoroso. Rinunciando al DAC interno e spendendo qualcosa per un convertitore esterno di qualità la stessa catena arriva a risultati veramente interessanti. Il DAC WiiM è limitato dal suo costo, ma insomma il tutto suona, e utilizzando saggiamente il DSP si possono anche ottenere risultati assai interessanti. Qui comunque abbiamo confrontato esclusivamente il suono fornito dai due streamer puri, utilizzando un DAC esterno di livello e di costo ben superiori a quello delle due sorgenti.


Le differenze di ascolto fra i due streamer sono risultate piuttosto limitate: entrambi suonano decisamente bene per il loro costo. L’Ifi risulta più corposo, più “denso” del WiiM, e in generale un tantino superiore come ricchezza del messaggio musicale. Il WiiM invece batte l’Ifi, seppure per sfumature, sull’ampiezza della scena acustica riprodotta. Naturalmente il WiiM permetterebbe di modificare anche di parecchio il suono percepito intervenendo col software DSP compreso nella app, ma non abbiamo voluto effettuare prove di questo genere, almeno per adesso, per pura mancanza di tempo. In ogni caso a noi sembra ragionevole utilizzare i DSP non tanto come equalizzatori per venire incontro ai nostri gusti (meglio allora cambiare componenti alla radice) quanto per porre rimedio ai problemi generati dagli ambienti di ascolto, e tipicamente alle risonanze fastidiose a frequenze basse e medio-basse.

In ogni caso, con le catene audio da noi utilizzate entrambi questi apparecchi dal costo minimo hanno fornito un suono largamente soddisfacente anche per orecchie esigenti. Per avere un suono superiore in modo percepibile siamo dovuti intervenire con streamer cinque volte più costosi, e la differenza principale ci è parsa limitata alla musicalità, alla minor artificiosità del messaggio musicale riprodotto. Ma per arrivare a questo livello si deve spendere più di 1000 Euro, e in questa fascia di prezzo c’è da scegliere. Nella fascia di questi Ifi e WiiM invece c’è poco altro fra cui scegliere (mi viene in mente un apparecchio Pro-Ject, per esempio), e per questi prezzi si può comunque godere di un suono del tutto hi-fi, con timbrica corretta, aria a sufficienza, bella scena acustica, e notevole impatto emotivo anche con musica digitale (io ho sempre trovato nello scarso impatto emotivo, rispetto al vinile di qualità inciso in analogico e mai passato attraverso conversioni, il limite principale della musica digitale … ma sono gusti miei) (nota di Stefano: sono ormai rarissime le registrazioni totalmente analogiche e il Prof. ascolta con una sorgente analogica nettamente superiore come costo al sua sorgente digitale).

Conclusioni.

Lo streamer Ifi mi sembra consigliabile a chi ha già tutto il resto della catena audio e desidera un apparecchio di fascia entry-level dal suono deciso e corposo ma senza altri fronzoli. A questo streamer la Ifi affianca, volendo, un DAC che dallo streamer riceve sia alimentazione che segnale musicale tramite lo stesso cavo USB per un costo minimo. L’apparecchio WiiM è consigliabile a chi voglia mettersi a disposizione tante caratteristiche e tante possibilità di connessioni in ingresso compreso un giradischi analogico, e soprattutto a chi voglia fare uso di un DSP, che interviene anche sull’analogico (previa conversione A/D ovviamente, pure fornita dal WiiM Pro), senza spendere le svariate centinaia di Euro richieste da un apparecchio separato. Entrambi gli streamer forniscono un suono che ci sembra di qualità superiore a quanto sia lecito attendersi considerando il loro costo, e ci sembrano entrambi degni di un ascolto da parte di chi voglia dotarsi di sorgenti digitali di qualità avendo a disposizione un budget minimo.

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Impianto audio formato da (oltre agli apparecchi in prova):

·         DSP MiniDSP Flex Digital;

·         convertitore DAC Audiolab M-DAC+;

·         cavi coassiali digitali Thender

·         cavo di segnale da convertitore a integrato MIT serie SL

·         amplificatore integrato Audiolab 6000;

·         cavi di potenza MIT serie SL;

·         diffusori Golden Ear Aon Three.

 

Locale d'ascolto a piano terra con pareti in muratura, pavimento su terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente trattato con DAAD, Tube Traps e altri pannelli diffusori/assorbenti a soffitto. Acustica del locale in generale (ossia un po' con tutti gli impianti che mi è capitato di ascoltarci) tendente all'asciutto e arioso con un problema di risonanze modali attorno ai 45 e 100 Hz.

Diffusori collocati a circa un quarto della lunghezza della stanza, a circa 1.5 metri dalla posizione di ascolto e a circa 80 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il punto di ascolto.

 

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