Abbiamo recentemente testato il prodotto WiiM Pro
che offre varie funzioni ma che noi abbiamo valutato come streamer puro e come
dac con esito per molti aspetti positivamente sorprendenti. Abbiamo ricevuto
anche l’IFI ZEN Stream che ad un prezzo superiore (399€ in luogo di 189) offre
un telaio più curato e pesante. Ma come si comportano a confronto dal punto di
vista sonico.
Anche in questo caso ci siamo soffermati sulla
funzione streamer e seguono i commenti del Prof. che ricalcano la video
recensione che sta per uscire anche sul canale YouTube Consound.
Recensione del Prof.
Dopo averli ascoltati separatamente e averne già
parlato in passato, abbiamo deciso di affrontare un ascolto comparativo fra due
streamer di rete di fascia di prezzo entry level. Il primo è il WiiM modello
Pro, che di listino costa ben 189 (centoottantanove) Euro, e per questa cifrona
fornisce uno streamer, un convertitore A/D, un convertitore D/A, e infine un
software di gestione proprietario che include un DSP con possibilità di calibrazione
automatica sulla base di misure acustiche nel locale di ascolto. Il secondo è
l’Ifi modello ZEN Stream, che di listino costa ben 399 (trecentonovantanove)
Euro ed è uno streamer puro, gestibile o tramite un qualsiasi browser o
mediante una app gratuita che però gira solo sotto Android. Per dettagli sul
resto dell’impianto e locale di ascolto si vedano le note al termine di questo
testo.
Gli ascolti comparativi sono avvenuti a inizio ottobre, con clima decisamente piovoso, freddo (per la stagione) e umido.
Commenti di tipo soltanto “pratico” sugli streamer.
Abbiamo già parlato in passato delle caratteristiche
di uso di queste due macchine, e qui ci limitiamo allo stretto indispensabile,
soprattutto in termini di confronto fra le due. Sia il WiiM che l’Ifi hanno la
spiacevole caratteristica di dover selezionare sia l’ingresso che soprattutto
l’uscita via software: se risulta selezionato qualcosa che non è connesso ad
alcunché non si sente suono, ed è facile, sulle prime, agitarsi per niente.
Costruttivamente sembra più solida la macchina Ifi, che peraltro costa
praticamente il doppio della WiiM. La Ifi esce sia in coassiale che in USB; la
WiiM esce in coassiale e in Toslink, e la rinuncia alla USB può risultare
pesante in alcuni accoppiamenti. La Ifi ci ha dato svariati problemi di
connessione alla rete, anche cablata, con le prime versioni del firmware, e
solo recentemente sembra che la questione sia stata stabilizzata. In ogni caso,
il software di gestione Ifi ci è sembrato decisamente migliorabile: uno degli
aspetti più inquietanti è che non sembra riconoscere librerie musicali con un
numero di cartelle (directory) superiore a un migliaio. Se si possiedono 2000
album, ciascuno contenuto in una diversa cartella, il software fa vedere solo i
primi 1000, e se si devono gestire più di 1000 autori il software ne fa vedere
solo i primi 1000. Forse ci siamo persi qualcosa, ma non siamo riusciti a
capire come superare questi limiti, che si sembrano a dir poco ridicoli. Vero è
che ormai molti ascoltano solo tramite le piattaforme online, ma perché
limitare a questo modo il numero dei files di musica che si vuol possedere? Non
conosco altri software di gestione di files musicali con queste limitazioni. Anche
la ricerca di nomi, sia di brani che di autori, è spesso molto lenta. In ogni
caso, chi possiede grandi librerie musicali può utilizzare lo streamer Ifi
pilotandolo – solo per la riproduzione di files, non per la gestione della
macchina – con software anche gratuiti third-party, come mconnect o simili, che
sembrano funzionare normalmente. La macchina WiiM si collega alla rete
elettrica e alla rete informatica e parte automaticamente, senza utilizzare
interruttori di accensione. La macchina Ifi si collega alla rete elettrica e
alla rete informatica e si accende con un piccolo interruttore che ha effetto
solo dopo averlo tenuto premuto qualche istante, soprattutto in spegnimento. Entrambi
gli apparecchi hanno, ovviamente, alimentatorini esterni. La macchina WiiM è
abbastanza parca di informazioni (che ovviamente vengono tutte fornite via
software), mentre la Ifi è dotata di due grossi indicatori luminosi a svariati
colori, uno per segnalare lo stato della connessione alla rete informatica e
l’altro per segnalare il tipo di file al momento in utilizzo. I codici dei
colori utilizzati da questi indicatori richiedono un discreto periodo di
pratica per poterseli ricordare, e comunque anche con Ifi il software dice
tutto ciò che serve sapere. Sono entrambi apparecchi di dimensioni minime, che
non permettono l’installazione a bordo di troppi gadget. Siamo nel minimalismo,
il che ci sembra più che giustificato dai prezzi.
Impressioni generali sul suono degli apparecchi nel
locale d'ascolto.
Come detto, il WiiM Pro si può utilizzare sia come
streamer puro, uscendo in digitale verso un convertitore, sia come integrato,
quindi streamer con DAC, uscendo in analogico dalle RCA. L’Ifi è invece
streamer puro, e secondo me ha scelto una politica sensata perché, a questi
prezzi, pensare di fornire un DAC all’altezza delle possibilità dello streamer
ha poco senso. Il DAC del WiiM in effetti si può considerare uno strumento di
emergenza o poco più; tuttavia il WiiM Pro si può rivelare utilissimo per chi,
con un budget veramente minimo, e rinunciando a un po’ di qualità nella
conversione D/A, vuol gestire in pratica un impianto completo con giradischi
analogico (che richiede un pre phono da collegare all’ingresso RCA del WiiM che
poi fungerebbe anche da preamplificatore, visto che è dotato di controllo di
volume), lettore CD, streamer. Il DSP e i DAC, sia A/D che D/A, sono compresi
nel WiiM Pro. Servono soltanto un finale e due diffusori a valle del WiiM, e
poi c’è tutto. Dirò al proposito che abbiamo ascoltato abbastanza a lungo
proprio una catena di questo tipo, organizzata col WiiM come cuore, connesso a
finale e diffusori, ottenendone un suono più che decoroso. Rinunciando al DAC
interno e spendendo qualcosa per un convertitore esterno di qualità la stessa
catena arriva a risultati veramente interessanti. Il DAC WiiM è limitato dal
suo costo, ma insomma il tutto suona, e utilizzando saggiamente il DSP si
possono anche ottenere risultati assai interessanti. Qui comunque abbiamo
confrontato esclusivamente il suono fornito dai due streamer puri, utilizzando
un DAC esterno di livello e di costo ben superiori a quello delle due sorgenti.
Le differenze di ascolto fra i due streamer sono
risultate piuttosto limitate: entrambi suonano decisamente bene per il loro
costo. L’Ifi risulta più corposo, più “denso” del WiiM, e in generale un
tantino superiore come ricchezza del messaggio musicale. Il WiiM invece batte
l’Ifi, seppure per sfumature, sull’ampiezza della scena acustica riprodotta.
Naturalmente il WiiM permetterebbe di modificare anche di parecchio il suono
percepito intervenendo col software DSP compreso nella app, ma non abbiamo
voluto effettuare prove di questo genere, almeno per adesso, per pura mancanza
di tempo. In ogni caso a noi sembra ragionevole utilizzare i DSP non tanto come
equalizzatori per venire incontro ai nostri gusti (meglio allora cambiare
componenti alla radice) quanto per porre rimedio ai problemi generati dagli
ambienti di ascolto, e tipicamente alle risonanze fastidiose a frequenze basse
e medio-basse.
In ogni caso, con le catene audio da noi utilizzate
entrambi questi apparecchi dal costo minimo hanno fornito un suono largamente
soddisfacente anche per orecchie esigenti. Per avere un suono superiore in modo
percepibile siamo dovuti intervenire con streamer cinque volte più costosi, e
la differenza principale ci è parsa limitata alla musicalità, alla minor
artificiosità del messaggio musicale riprodotto. Ma per arrivare a questo
livello si deve spendere più di 1000 Euro, e in questa fascia di prezzo c’è da
scegliere. Nella fascia di questi Ifi e WiiM invece c’è poco altro fra cui
scegliere (mi viene in mente un apparecchio Pro-Ject, per esempio), e per
questi prezzi si può comunque godere di un suono del tutto hi-fi, con timbrica
corretta, aria a sufficienza, bella scena acustica, e notevole impatto emotivo
anche con musica digitale (io ho sempre trovato nello scarso impatto emotivo,
rispetto al vinile di qualità inciso in analogico e mai passato attraverso
conversioni, il limite principale della musica digitale … ma sono gusti miei)
(nota di Stefano: sono ormai rarissime le registrazioni totalmente analogiche e
il Prof. ascolta con una sorgente analogica nettamente superiore come costo al
sua sorgente digitale).
Conclusioni.
Lo streamer Ifi mi sembra consigliabile a chi ha già
tutto il resto della catena audio e desidera un apparecchio di fascia
entry-level dal suono deciso e corposo ma senza altri fronzoli. A questo
streamer la Ifi affianca, volendo, un DAC che dallo streamer riceve sia alimentazione
che segnale musicale tramite lo stesso cavo USB per un costo minimo.
L’apparecchio WiiM è consigliabile a chi voglia mettersi a disposizione tante
caratteristiche e tante possibilità di connessioni in ingresso compreso un
giradischi analogico, e soprattutto a chi voglia fare uso di un DSP, che
interviene anche sull’analogico (previa conversione A/D ovviamente, pure
fornita dal WiiM Pro), senza spendere le svariate centinaia di Euro richieste
da un apparecchio separato. Entrambi gli streamer forniscono un suono che ci
sembra di qualità superiore a quanto sia lecito attendersi considerando il loro
costo, e ci sembrano entrambi degni di un ascolto da parte di chi voglia
dotarsi di sorgenti digitali di qualità avendo a disposizione un budget minimo.
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Impianto audio formato da (oltre agli apparecchi in prova):
·
DSP MiniDSP Flex Digital;
·
convertitore DAC Audiolab M-DAC+;
·
cavi coassiali digitali Thender
·
cavo di segnale da convertitore a integrato MIT serie SL
·
amplificatore integrato Audiolab 6000;
·
cavi di potenza MIT serie SL;
·
diffusori Golden Ear Aon Three.
Locale d'ascolto a piano terra con
pareti in muratura, pavimento su terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente
trattato con DAAD, Tube Traps e altri pannelli diffusori/assorbenti a soffitto.
Acustica del locale in generale (ossia un po' con tutti gli impianti che mi è
capitato di ascoltarci) tendente all'asciutto e arioso con un problema di
risonanze modali attorno ai 45 e 100 Hz.
Diffusori collocati a circa un quarto della lunghezza della stanza, a circa 1.5 metri dalla posizione di ascolto e a circa 80 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il punto di ascolto.
Spedizioni in tutta Italia
Lun-Ven 15-18, Sab 9-12:30 15-19
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