Presso lo showroom Consound abbiamo testato i diffusori
Audiovector R3 Arreté.
Una breve presentazione del prodotto del Prof. è presente anche sul canale You
Tube Consound dal quale estrapolo i commenti riferibili al mero comportamento
sonico.
Relativamente alle impressioni di ascolto, il Prof. (come lo chiamiamo
qui in Consound) di primo acchito riporta delle dimensioni della scena acustica
che si manifesta alta e ampia, con un senso di profondità superiore a qualsiasi
altro diffusore che lui abbia mai ascoltato e una separazione tra i vari strumenti
e delle voci notevolissima. Si chiede cosa potrebbero fare i modelli superiori
di casa Audiovector.
Definisce la timbrica come aperta e dettagliata tanto da suggerire cura negli
abbinamenti (elettroniche troppo analitiche potrebbero risultare estremizzate).
Per quant’altro (correttezza timbrica in generale ed estensione) considera le
R3 decisamente all’altezza delle aspettative e del costo considerevole.
Ulteriori commenti di Stefano.
Personalmente avevo apprezzato molto le Audiovector anche
nelle edizioni precedenti (SR) e trovo queste ultime R per molti versi
entusiasmanti. Concordo con il Prof sulla straordinaria ricostruzione scenica e
penso che possa reggere il confronto con i migliori in assoluto,
indipendentemente dal prezzo. In gamma alta è evidente che questo diffusore non
intende nascondere nulla e nel nostro contesto di ascolto, le registrazioni
stridenti e la differente qualità delle sorgenti sono state palesate in modo esplicito.
Non penso però che il comportamento del diffusore sulle frequenze più elevate
sia biasimabile per almeno tre motivi: il primo è che alcuni altri diffusori
risultano puntigliosi in gamma alta riproducendo brani che risultano invece
piacevolissimi con le R3 Arreté; il secondo è che con registrazioni naturali (e
sorgenti top quali il digitale di Vermeer che abbiamo avuto la fortuna di
ascoltare in showroom) il livello di dettaglio è notevolissimo ma senza la
minima asperità; come ultimo bisogna tener presente che collegando il prodotto
nuovo di fabbrica abbiamo notato che durante le prime ore la gamma alta è
diventata più scorrevole e al momento in cui scrivo le R3 hanno suonato meno di
una ventina di ore, quando un rodaggio decente ne prevederebbe un centinaio.
Non si tratta in ogni caso di un comportamento accomodante o addirittura
mellifluo. Questo diffusore acustico non intende smussare e/o addolcire il
messaggio originale e quindi, se l’intenzione è quella di godersi registrazioni
sgraziate e/o aggressive in gamma alta, bisognerà allora scegliere abbinamenti
sinergici e lavorare sull’angolazione dei diffusori. A questo proposito ricordo
che il modello R6 Arreté (di costo più che doppio) è meno caparbio in gamma
alta e pur fornendo un livello di dettaglio notevolissimo, perdona di più
rispetto al modello in prova (non sono però nemmeno sicuro che monti
esattamente lo stesso tweeter; la stessa tipologia sì, ma non giurerei sia lo
stesso identico altoparlante…ricordiamoci sempre anche il limitato rodaggio delle
R3). Non escludo infine che qualche appassionato finisca addirittura per
prediligere il comportamento sulle alte delle R3 rispetto alle R6.
La gamma media delle R3 è informativa, naturale, trasparente e ancora molto
piacevole; la porrei idealmente a metà strada tra la riproduzione iper-aperta
di alcuni concentrici Fyne Audio e la morbida e forse un po' eufonica media di
alcune Spendor. Mi sembra di aver notato su certe voci, strumenti, percussioni
e in certi passaggi, una minima declinazione che forse contribuisce
ulteriormente (insieme al progetto e alla sapientemente limitata emissione
posteriore) a dare quell’incredibile senso di profondità all’immagine.
La gamma bassa è quella che ci si aspetta da diffusori di pavimento di questo
costo: estesa, modulata e potente, significativamente superiore in ogni
parametro a quanto ci aspetterebbe dalle dimensioni abbastanza contenute del
mobile. Lo stesso vale per il volume di suono e l’immanenza della riproduzione
della musica sinfonica o delle colonne sonore (con un amplificatore capace di
erogare il dovuto, Hans Zimmer provoca pericolosi livelli di esaltazione).
Tempo permettendo, proveremo a testare anche il particolare collegamento
caldeggiato dal costruttore che coinvolge la massa.
Buon divertimento
Stefano - Consound
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