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RECENSIONE Audiovector R3 Arreté

Pubblicato il: 07/17/2024 17:07:27, nella sezione Recensioni

Presso lo showroom Consound abbiamo testato i diffusori Audiovector R3 Arreté.
Una breve presentazione del prodotto del Prof. è presente anche sul canale You Tube Consound dal quale estrapolo i commenti riferibili al mero comportamento sonico.


Relativamente alle impressioni di ascolto, il Prof. (come lo chiamiamo qui in Consound) di primo acchito riporta delle dimensioni della scena acustica che si manifesta alta e ampia, con un senso di profondità superiore a qualsiasi altro diffusore che lui abbia mai ascoltato e una separazione tra i vari strumenti e delle voci notevolissima. Si chiede cosa potrebbero fare i modelli superiori di casa Audiovector.
Definisce la timbrica come aperta e dettagliata tanto da suggerire cura negli abbinamenti (elettroniche troppo analitiche potrebbero risultare estremizzate). Per quant’altro (correttezza timbrica in generale ed estensione) considera le R3 decisamente all’altezza delle aspettative e del costo considerevole.

Ulteriori commenti di Stefano.

Personalmente avevo apprezzato molto le Audiovector anche nelle edizioni precedenti (SR) e trovo queste ultime R per molti versi entusiasmanti. Concordo con il Prof sulla straordinaria ricostruzione scenica e penso che possa reggere il confronto con i migliori in assoluto, indipendentemente dal prezzo. In gamma alta è evidente che questo diffusore non intende nascondere nulla e nel nostro contesto di ascolto, le registrazioni stridenti e la differente qualità delle sorgenti sono state palesate in modo esplicito. Non penso però che il comportamento del diffusore sulle frequenze più elevate sia biasimabile per almeno tre motivi: il primo è che alcuni altri diffusori risultano puntigliosi in gamma alta riproducendo brani che risultano invece piacevolissimi con le R3 Arreté; il secondo è che con registrazioni naturali (e sorgenti top quali il digitale di Vermeer che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare in showroom) il livello di dettaglio è notevolissimo ma senza la minima asperità; come ultimo bisogna tener presente che collegando il prodotto nuovo di fabbrica abbiamo notato che durante le prime ore la gamma alta è diventata più scorrevole e al momento in cui scrivo le R3 hanno suonato meno di una ventina di ore, quando un rodaggio decente ne prevederebbe un centinaio. Non si tratta in ogni caso di un comportamento accomodante o addirittura mellifluo. Questo diffusore acustico non intende smussare e/o addolcire il messaggio originale e quindi, se l’intenzione è quella di godersi registrazioni sgraziate e/o aggressive in gamma alta, bisognerà allora scegliere abbinamenti sinergici e lavorare sull’angolazione dei diffusori. A questo proposito ricordo che il modello R6 Arreté (di costo più che doppio) è meno caparbio in gamma alta e pur fornendo un livello di dettaglio notevolissimo, perdona di più rispetto al modello in prova (non sono però nemmeno sicuro che monti esattamente lo stesso tweeter; la stessa tipologia sì, ma non giurerei sia lo stesso identico altoparlante…ricordiamoci sempre anche il limitato rodaggio delle R3). Non escludo infine che qualche appassionato finisca addirittura per prediligere il comportamento sulle alte delle R3 rispetto alle R6.
La gamma media delle R3 è informativa, naturale, trasparente e ancora molto piacevole; la porrei idealmente a metà strada tra la riproduzione iper-aperta di alcuni concentrici Fyne Audio e la morbida e forse un po' eufonica media di alcune Spendor. Mi sembra di aver notato su certe voci, strumenti, percussioni e in certi passaggi, una minima declinazione che forse contribuisce ulteriormente (insieme al progetto e alla sapientemente limitata emissione posteriore) a dare quell’incredibile senso di profondità all’immagine.
La gamma bassa è quella che ci si aspetta da diffusori di pavimento di questo costo: estesa, modulata e potente, significativamente superiore in ogni parametro a quanto ci aspetterebbe dalle dimensioni abbastanza contenute del mobile. Lo stesso vale per il volume di suono e l’immanenza della riproduzione della musica sinfonica o delle colonne sonore (con un amplificatore capace di erogare il dovuto, Hans Zimmer provoca pericolosi livelli di esaltazione).
Tempo permettendo, proveremo a testare anche il particolare collegamento caldeggiato dal costruttore che coinvolge la massa.
Buon divertimento
Stefano - Consound   

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