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RECENSIONE Fyne Audio F501SP

Pubblicato il: 05/13/2025 18:05:33, nella sezione Recensioni

Fyne Audio è un produttore scozzese di diffusori acustici fondato nel 2017 da ex dipendenti di Tannoy, tra cui il guru dell'audio Dr. Paul Mills. L'azienda nasce con l'obiettivo di proseguire e innovare la tradizione di eccellenza sonora che ha reso celebre Tannoy. Il modello F501SP progettato e costruito in Inghilterra è sicuramente rappresentativo del nuovo corso. Seguono i testi che si rifanno alla prova condotta dal Prof sul canale You Tube Consound e ulteriori commenti integrativi.

 

SEGUONO LE NOTE DEL PROFESSORE.

Diffusori da pavimento Fyne Audio F501 SP.


Ascolti effettuati ad aprile con clima caldo, per la stagione, e variabile. Abbiamo ascoltato una coppia di diffusori già usati, anche se non più di tanto, e quindi ragionevolmente usciti dal periodo di rodaggio.

 

Commenti di tipo soltanto “pratico” sui diffusori Fyne F501 SP.

Eccoci nuovamente ad ascoltare un prodotto della ditta scozzese Fyne Audio, altra marca che da sempre ci ha intrigato per l’eccellente rapporto qualità/prezzo e prezzo/prestazioni dei suoi diffusori. Come saprete, i diffusori Fyne sono progettati dal Dottor Paul Mills, che tempo fa progettava i diffusori Tannoy. Quando la Tannoy, dopo essere prima passata a Harman, con il conseguente ritiro del fondatore Guy Fountain, poi a TGI, e poi ancora a TC Electronic, per cadere infine in mano ai cinesi/filippini di Music Tribe: a questo punto, dico, il Dottor Mills l’abbandonò e si mise in proprio fondando Fyne Audio. In questa nuova impresa decise di mantenere immutata la filosofia progettuale che aveva seguito in Tannoy – il che ha senso … si vede che gli piacevano i risultati –, e in particolare di concentrarsi sull’utilizzo di altoparlanti concentrici per medie e alte e di adottare svariate tecnologie più o meno proprietarie come IsoFlare, BassTrax™ Tractrix, eccetera. Chi desiderasse informazioni specifiche riguardo la costruzione e la componentistica di questi diffusori, come di qualsiasi altro prodotto di cui a noi qui è possibile solamente proporre poche essenziali impressioni di ascolto, è pregato di cercare in internet, dove con un minimo di pazienza è ormai possibile trovare di tutto. Nel caso specifico dei diffusori Fyne qui in esame si può iniziare dal seguente link:

https://www.fyneaudio.com/product/f501sp/

Fyne a oggi propone svariate serie di diffusori, di cui la entry level, chiamata con sigle che iniziano per F3, è la sola a non usare altoparlanti concentrici. Del modello F302 abbiamo parlato in passato, e confesso che per quanto ho potuto ascoltare ritengo che sia di gran lunga il miglior diffusore esistente nella sua fascia di prezzo, che a oggi si aggira sui 650 Euro per la coppia. Se non avete mai ascoltato un Fyne della serie F3 vi consiglio caldamente di fare l’esperienza; ricordo ancora una fiera Milano hi-fidelity di qualche anno fa in cui erano esposti, suonanti, proprio gli F302, e di aver sentito svariati ascoltatori – che manco a dirlo (ci torniamo fra poco) non conoscevano Fyne Audio – ritenere che fossero diffusori da 2500 Euro. A mio parere, se non si è proprio fanatici della spinta in bassa frequenza anche a 2000 Euro è difficile trovare concorrenti ai Fyne F302 per svariati aspetti, fra cui proprio l’articolazione (cosa ben diversa dalla spinta) in gamma bassa. In ogni caso Fyne Audio è un altro esempio di azienda che, almeno in Italia, non conosce quasi nessuno eppure sforna regolarmente prodotti mediamente superiori alla concorrenza a parità di prezzo. Potenza della pubblicità …! Fyne, almeno fino a poco tempo fa, è stata distribuita in Italia da una azienda relativamente piccola che, contando – un po’ ingenuamente, verrebbe da dire a questo punto – sulla pura bontà dei prodotti, aveva deciso di non investire più di tanto né in pubblicità tout-court né in interazioni con le riviste del settore piuttosto che su Internet, col risultato, tipico dei mercati italiani ma alla fin fine non solo, che (a) pochissimi negozi erano disponibili a tenere Fyne fra i loro prodotti e (b) il cliente a cui si proponeva Fyne rabbrividiva con sdegno perché non l’aveva mai sentita nominare, e “se le cose stavano così ci sarà pure stato un motivo”. L’idea di scegliere un prodotto audio sulla base di un ascolto e non sulla sola base del blasone o, peggio ancora, delle sole recensioni non lo sfiora nemmeno! quanto siamo diventati strani, in questo nostro mondo moderno. Ma sto divagando … torniamo a noi. Salendo dalla serie F3 c’è la F5 a cui appartengono gli F501 SP di cui parliamo adesso, poi la F7, poi la F1, che per qualche strana ragione pur avendo il numero più basso è al top di questa serie di sigle. Infine ci sono due serie con una estetica decisamente rétro e ammiccante proprio a Tannoy: la Classic e la Vintage, tutte di costo decisamente elevato. Insomma: un bel po’ di prodotti (forse troppi, a mio modestissimo parere), adatti un po’ a tutte le tasche. Questi F501 SP sono la versione “raffinata” del modello base F501, in cui la sigla SP dovrebbe stare per “Special Production”. Da rilevare subito sia la notevolissima differenza di prezzo, fra 501 e 501 SP, visto che si passa da quasi 2100 a quasi 4200 Euro di listino, sia la notevole differenza di costruzione e componentistica, anche se l’estetica rimane quasi uguale. In effetti la scelta di aggiungere la sola sigla SP a un prodotto del tutto diverso da quello senza la sigla SP e di costo raddoppiato – scelta che si ritrova in altri diffusori delle serie F5 e F7 – mi lascia abbastanza interdetto: sinceramente non capisco perché non dare un nome del tutto diverso. Ma io di politiche commerciali capisco niente, e devo immaginare che i signori di Fyne abbiano i loro ottimi motivi. Questi F501 SP sono diffusori da pavimento a 3 vie ma con due soli altoparlanti almeno in apparenza: un woofer e un midrange; ma quest’ultimo contiene al centro anche un tweeter. Sono diffusori in bass reflex verso il basso, per la gioia di chi è convinto – erroneamente, en passant – che il bass reflex posteriore interagisca SEMPRE malamente con la parete di fondo, se troppo vicina. I diffusori sono a sezione rettangolare regolare, con fronte e retro leggerissimamente convessi. Posano su basi in metallo di ottimo aspetto – molto migliore delle basi delle F501 standard –, le quali scaricano il peso a terra su quattro (ahimè) punte avvitate e quindi di altezza regolabile, pure di ottimo e solido aspetto. La sola cosa delicata, con queste basi, è che se si desidera sostituire le punte in dotazione con delle rotelle, per rendere possibile lo spostamento dei diffusori da una zona di “riposo” – ossia accettabile per certe mogli o comunque in situazioni di convivenza forzata fra catena audio e arredamenti vari – fino al punto di ascolto, bisogna prestare molta attenzione alla filettatura dei fori in cui le rotelle si avviteranno, che è di passo Imperiale britannico, come se a quelli di Fyne non interessasse vendere fuori dal Regno Unito. I morsetti per i cavi di potenza sono di buona fattura e accettano il biwiring, che si può collegare con discreta facilità visto che la distanza fra i morsetti stessi non è troppo ridotta come accade in altri casi. La ditta dichiara una impedenza nominale di 8 Ohm e una sensibilità di 91dB/1W/1m: dati che sulla carta garantiscono un facile accoppiamento anche con elettroniche non troppo sostanziose anche in ambienti non troppo piccoli. In realtà, come vedremo, questi diffusori hanno una personalità abbastanza spiccata, e l’accoppiamento con le elettroniche deve essere meditato con una certa attenzione. Il posizionamento nell’ambiente di ascolto è stato quello che utilizziamo normalmente, quindi ben distante dalla parete di fondo. In questo caso abbiamo angolato i Fyne in modo decisamente accentuato, per cercare il massimo risultato su un fronte in cui un po’ tutti i prodotti Fyne brillano, ossia la messa a fuoco e la ricostruzione tridimensionale.

 

Impressioni generali sul suono dell'impianto nel locale d'ascolto.

Abbiamo ascoltato questi diffusori inseriti in una catena con sorgente solo digitale, costituita da uno streamer con meccanica CD dall’eccellente rapporto qualità/prezzo. Lo streamer era pilotato da Roon per ascoltare soltanto files a risoluzione non minore di 44.1/16, quindi non inferiore al CD standard. Abbiamo utilizzato una amplificazione dal costo complessivo adeguato a quello dei diffusori, con pre e finale dal suono sostanzialmente neutro e analitico, e abbiamo utilizzato il convertitore presente all’interno del pre, DAC che era forse l’anello debole della catena. Il collegamento fra finale e diffusori è stato realizzato con cavi, piuttosto costosi, in biwiring e con conduttori in argento che, con i giusti accoppiamenti, ci hanno sempre fornito un suono estremamente luminoso e ricco di dettaglio. Dobbiamo anche dire che gli stessi cavi, inseriti in altre catene, hanno dato risultati deludenti … per esempio, sembrano del tutto refrattari ai diffusori B&W. Ma quando suonano bene sono veramente notevoli, pur non essendo di marca blasonata (e ci risiamo). Abbiamo avuto il tempo di mettere a confronto gli F501 SP con altri due diffusori. Uno era di costo leggermente superiore e di impostazione timbrica piuttosto diversa dai Fyne, l’altro era proprio il Fyne F501 standard, che come detto costa la metà della versione SP. Eravamo solo curiosi di capire come si confrontasse col fratello superiore in termini di suono, al di là del costo. Gli F501 SP hanno immediatamente confermato quanto già sapevamo, per precedenti esperienze dirette, sulle caratteristiche dei diffusori progettati dal Dottor Mills, ossia l’incredibile capacità di ricostruzione tridimensionale e soprattutto di focalizzazione di voci e strumenti, probabilmente dovuta alla scelta progettuale del tweeter concentrico al midrange, che garantisce una perfetta messa in fase di tutte le frequenze medie e alte. Il soundstage è ampio e profondo, ma non è migliore di quello ottenibile anche con il diffusore di confronto; ciò che veramente eccelle è la messa a fuoco, la precisione dei contorni, la differente percezione fra le zone dello spazio occupate dagli strumenti e quelle vuote. Con registrazioni curate l’illusione di presenza reale nel proprio salotto è veramente forte, e dà grandissima soddisfazione. Dal punto di vista timbrico le F501 SP forniscono una risposta che non credo piacerà a tutti, e che a mio parere può e deve essere controllata con una oculata scelta degli altri componenti della catena per meglio adattarsi ai gusti personali. Il suono che abbiamo ascoltato con la catena utilizzata, che privilegia la neutralità, è risultato meno corposo che con i diffusori di confronto di costo analogo, a vantaggio dell’intelligibilità di certe esecuzioni ma probabilmente non adatto a tutti i gusti e a tutti i tipi di musica. Questo è l’aspetto forse più delicato di questi diffusori, che per il resto – estensione, velocità, impatto, facilità di pilotaggio e soprattutto, come detto, capacità di focalizzazione – ci sono sembrati al top di quanto ascoltabile nella loro fascia di prezzo. I diffusori di confronto hanno un suono leggermente più ricco che a volte forse può debordare in un suono confuso, specie sul medioalto, hanno una eccellente capacità di muovere aria, una notevole capacità di messa a fuoco ma non pari a quella degli F501 SP, ma alla fine con alcune registrazioni ci sono parsi di maggior soddisfazione, con altre meno. I Fyne F501 standard sono un discorso un po’ diverso. Tempo fa avevamo messo a confronto i Fyne F500 con gli F500 SP – i due soli diffusori da stand della serie F5 – riscontrando differenze veramente notevoli in termini di raffinatezza e gradevolezza a vantaggio degli SP. Ci aspettavamo qualcosa del genere anche con gli F501, vista anche la differenza di prezzo, e invece siamo rimasti abbastanza sorpresi, ritrovandoci a meditare, una volta di più, su quanto poco senso abbia, in ambito di ascolti musicali riprodotti, basarsi ciecamente su proprie idee preconcette o, peggio ancora, sul parere di terzi, competenti o meno che siano. Gli F501 base forniscono una resa abbastanza simile a quella degli SP su diversi parametri, e cedono il passo solo sulla ricchezza delle armoniche, sulla comprensibilità dei dettagli più complessi e sulla raffinatezza globale. E suonano un filino più piano, il che all’inizio potrebbe confondere le idee. Ma le differenze fra i due diffusori sono certamente molto meno marcate che con gli F500. In ogni caso con questi diffusori Fyne è tale la goduria nell’ascolto di esecutori che sembrano presenti di fronte a noi che qualsiasi deviazione di altri parametri dall’ideale dei nostri gusti può talvolta passare in secondo piano. Questa capacità di messa a fuoco è proprio intrinseca del progetto, perché l’abbiamo ritrovata un po’ in tutti i modelli della Fyne, e non richiede speciali attenzioni nel posizionamento in ambiente, anche se, come sempre, più cura si presta a questo aspetto migliori risultati si ottengono.

 

Conclusioni.

Avessi avuto più tempo e più componenti adeguati a disposizione in negozio, io probabilmente avrei accoppiato questi F501 SP con elettroniche dal suono un filino più sostanzioso di quelle fin troppo neutre che abbiamo usato per questi ascolti, perché i miei gusti personali preferiscono l’equilibrio timbrico un po’ su tutti i versanti e preferiscono casomai un eccesso di dolcezza e di raffinatezza piuttosto che un eccesso di analiticità. Nella nostra catena abbiamo invece ottenuto un suono che mi è parso un po’ leggero, almeno con alcune registrazioni che mi avevano abituato diversamente. Ma chi ama la chiarezza, la facilità di decifrazione delle trame strumentali e in generale l’immediatezza della ricezione del messaggio musicale non avrà assolutamente alcuno dei miei dubbi. Per tutti gli altri aspetti questi sono diffusori che non si possono ignorare, nella loro classe di prezzo. La loro capacità di messa a fuoco li pone al top assoluto del panorama, anche andando verso livelli di costo ben superiori, e quindi direi senza tanti patemi che siano diffusori superconsigliabili, almeno per qualche ascolto in condizioni decenti, a tutti gli appassionati che, come me, ritengono questo aspetto – la focalizzazione – forse anche più essenziale della linearità e della estensione in frequenza.

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Impianto audio formato da:

·         server Roon per la gestione dei files audio residenti su HD di server dedicato con alimentazione esterna Keces P3

·         streamer Leema Stream IV

·         DSP MiniDsp Flex

·         DAC interno del preamplificatore Leema Neutron

·         pre Leema Neutron e finale Leema Graviton

·      cavi digitali coassiali Thender

·         ·         • cavi di segnale Audioquest Diamond rca

·         ·         • cavi di potenza MIT SL6

·         cavi di potenza Woodson/Zen in biwiring

·         diffusori di confronto: Audiovector QR 5 SE e Fyne Audio F501.

 

 

Locale d'ascolto a piano terra con pareti in muratura, pavimento su terra, dimensioni 8x4.5x3 circa, fortemente trattato con DAAD, Tube Traps e altri pannelli diffusori/assorbenti alle pareti e a soffitto. Acustica del locale in generale (ossia un po' con tutti gli impianti che mi è capitato di ascoltarci) tendente all'asciutto e arioso con un problema di risonanze modali attorno ai 40 e ai 100 Hz.

 

Diffusori collocati a circa un quarto della lunghezza della stanza, puntati verso laparete più vicina, a circa 1.5 metri dalla posizione di ascolto e a circa 100 cm dalle pareti laterali. Decisamente orientati verso il punto di ascolto.

 

 

ULTERIORI COMMENTI DI STEFANO

 

Le produzioni Fyne sono molto variegate e avendo utilizzato sigle simili per modelli differenti, a qualche appassionato potrà tornare utile qualche informazione esplicativa.

Fyne Audio F501SP è un diffusore da pavimento a 2.5 vie, con porta reflex a emissione verso il basso implementata con il caratteristico sistema di Fyne chiamato BassTrax Tractrix. Questo diffusore è equipaggiato con un driver coassiale da 150mm con cono multi-fibra per le medie/basse frequenze e un tweeter a cupola in magnesio da 25mm al centro dotato di magnete al neodimio e surround FyneFlute. Dispone inoltre di un ulteriore driver da 150mm con cono multi-fibra e surround FyneFlute per estendere la risposta sulle basse frequenze. Il tutto consente una risposta in frequenza (-6dB tipica in ambiente) che secondo il costruttore si estende da 36Hz a 34.000Hz, una sensibilità (2.83 Volt @ 1m) di 91dB. Il diffusore è caratterizzato inoltre da un’impedenza nominale di 8 Ohm, una potenza raccomandata dell'amplificatore: 30 - 180 Watt RMS, frequenze di crossover: 250Hz e 1.7kHz.

Con nomi similari e anche una notevole somiglianza estetica qualcuno avrà notato prodotti Fyne di prezzi estremamente distanti.

Con la sigla F501 l’appassionato può essere incappato, in ordine crescente di prezzo, nei modelli F501E, F501 e l’F501SP.   

Questi diffusori sono derivati dal modello F501 che di primo acchito sembra appare molto simile alla versione F501SP sebbene quest’ultima (“Special Production") presenti miglioramenti significativi rispetto al modello standard:

L'F501SP utilizza un driver IsoFlare derivato dalla serie F700, con un magnete al neodimio per una maggiore efficienza e controllo.

L'F501SP adotta un crossover significativamente migliorato con componenti di qualità superiore mutuati dalla serie F700, inclusi induttori a nucleo laminato a basse perdite, condensatori in polipropilene di alta qualità e cablaggio interno Van Den Hul placcato in argento.

L'F501SP è dotato di un sofisticato piedistallo a doppio strato in alluminio lavorato, simile a quello delle serie F700 e F1, che offre maggiore stabilità e un migliore smorzamento delle vibrazioni (l'F501 utilizza un semplice plinto in MDF).

L'F501SP introduce un quinto terminale sul pannello di connessione per la messa a terra del telaio del driver, riducendo le interferenze a radiofrequenza e migliorando la purezza del segnale. L'F501 non presenta questa caratteristica.

Il mobile dell'F501SP beneficia di pannelli in MDF più densi e di un sistema di smorzamento interno più elaborato per controllare meglio le risonanze.

L'F501SP ha una sensibilità leggermente superiore (91dB) rispetto all'F501 (90dB).

A qualcuno interesserà inoltre sapere che l'F501SP è costruita a mano nel Regno Unito, mentre l'F501 è progettata in Inghilterra ma prodotta in Asia.

Non ultimo l'F501SP presenta dettagli estetici migliorati, come finiture in vero legno impiallacciato lucido (inclusa l'opzione Piano Gloss Walnut), bordi in alluminio con taglio a diamante sui driver e un piedistallo in alluminio anodizzato. L'F501 invece offre finiture in rovere o nero frassino e opzioni laccato nero o bianco lucido.

 

Da notare che Fyne ha più recentemente deciso di realizzare anche un diffusore ancora più abbordabile sempre derivato dalla F501 che, esattamente in direzione opposta alla Special Production, risparmia su alcuni elementi costruttivi e di finitura per offrire la tecnologia coassiale anche su di un diffusore economicamente ancora meno impegnativo; tale modello si chiama F501E.

 

Dal punto di vista sonico la mia impressione è i diffusori della gamma 500 (mancano all’appello di ascolto solo le recenti e più economiche “E”) sono caratterizzati da elementi comuni tra cui una coesione impressionante tra gamma media e alta, una straordinaria ricostruzione scenica, una vitalità ed effetto presenza degli esecutori eccitante, una gamma alta che predilige la riduzione ai minimi termini dell’artificiosità tipica hifi a scapito piuttosto dell’estrapolazione dell’ultima micro-informazione. Ciò non toglie che molti ascoltatori possano preferire una maggiore morbidezza e calore nel medio, un ascolto più rilassante, meno adrenalinico, una maggiore propensione al cesello in gamma altissima. Fyne con le serie 500 avrà sicuramente convinti sostenitori e insieme detrattori.     

Se il modello da supporto F500SP è riconoscibile nel giro di 10 secondi di ascolto rispetto allo standard F500, i due modelli da pavimento (l’F501SP oggetto della prova rispetto all’F501 standard) invece richiedono un ascolto più prolungato. Non che le differenze non emergano (ci mancherebbe) e che siano tutte a favore della versione SP soprattutto senza controindicazioni (assolutamente non scontato) ma il carattere dei diffusori da pavimento è molto simile.

Forse la differenza sostanziale sta nel fatto che potrei immaginare un appassionato che apprezza la F500SP e non la F500 (in determinati e più rari contesti addirittura il contrario) ma non penso che possa accadere per il modello da pavimento. A fronte di una prova comparativa (come successo nello showroom Consound) è accaduto ripetutamente che l’ascoltatore abbia scelto di spendere considerevolmente di più per le 501SP ma pur sempre elogiando le F501 standard.      

 

La piccola tromba che direziona l’emissione del tweeter e il sistema BassTrax agevolano il posizionamento in ambiente di tutti i prodotti della serie 500 (soprattutto in relazione all’estensione in basso) ma come d’uso, per l’ottenimento di risultati di livello elevato suggerisco di curare in modo attento il posizionamento dei diffusori all’interno dell’ambiente di ascolto e di compensare i nefasti modi di risonanza (praticamente immancabili negli ambienti chiusi).

Buon divertimento

Stefano - Consound 

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